A metà del XIV secolo l'avvio dell'industrializzazione provocò un drastico aumento della popolazione di Berlino: migliaia di persone si trasferirono nella capitale per andare a lavorare nelle fabbriche. Berlino cominciò presto a essere sovraffollata; per porre rimedio alla carenza di case, migliorare canali ed altre infrastrutture nel 1862, venne creata una commissione che elaborò i progetti di un nuovo piano regolatore. Erano previsti due raccordi anulari attraversati da strade diagonali, che si irradiavano dal centro in tutte le direzioni, secondo uno schema a raggiera. I terreni compresi tra le varie strade furono suddivisi in grandi lotti e venduti a speculatori e impresari. Questo piano regolatore conteneva solo indicazioni sugli allineamenti stradali, mentre per quanto riguarda le altezze degli edifici, i distacchi e i tipi edilizi, il riferimento era costituito del regolamento edilizio emanato nel 1853. Impresari privati, mossi dall'esigenza di guadagni a breve termine, approfittarono immediatamente di questa mancanza di regole. Il risultato del piano fu la proliferazione incontrollata di Mietskaserne, casermoni alti 4 o 5 piani costruiti intorno a una serie di cortili interni, spesso di un solo locale che erano disimpegnati come nelle caserme, da lunghi corridoi centrali senza illuminazione diretta. Per contrastare la speculazione edilizia, si stabilirono alcuni criteri correnti di occupazione del suolo. I cortili interni dovevano avere una dimensione minima di 5.60 m x 5,60 m, consentendo anche di adibire agli alloggi sottotetti e seminterrati e di realizzare abitazioni frammiste ad attività industriali,mentre l'altezza complessiva non poteva superare i 22m. Agli inizi del 900 inizia un processo di riparazione urbana che porterà ad un passaggio dalla città caserma ad alta densità a modelli suburbani a bassa densità, come per esempio avviene nel caso dell'architetto Aldo Rossi che si è cimentato nella reinterpretazione di un intero isolato, il Quartiere Shutzenstrasse, situato nelle vicinanze della Friedrichstrasse. Si tratta di un grande blocco di 70 mila mq composto da uffici, negozi, abitazioni e giardini, delimitati da quattro strade ortogonali, antico retaggio del tessuto ottocentesco. Questo intervento ha rappresentato un efficace esempio sulla "continuità storica", in quanto l’intera proposta rappresenta passato-presente-futuro. È stato ottenuto restaurando e ricostruendo gran parte dei frammenti urbani preesistenti, integrando il fronte stradale tradizionale con elementi in ferro, vetro e altri materiali della moderna tecnologia. Rossi, adottando la tecnica del “collage edilizio”, si è rifatto al tipico blocco edilizio berlinese composto da un insieme di lotti accostati tra loro. L’intervento si compone di 12 edifici variopinti che utilizzano numerose citazioni dell'architettura storica, per creare l'impressione di un insieme sviluppatosi nel tempo. Il legame con la tradizione è evidenziato dalle proporzioni generali, dalle variegate forme delle coperture, dal movimento delle facciate che presentano aggetti, superfici arretrate, tetti a mansarda, torri. Le corti pedonali interne sono concepite come luogo di vita interna e come elemento di passaggio da un lato all’altro del blocco edilizio.
Un altro intervento attuato secondo il piano fu Kurfürstendamm, un viale creato nel XVI in una zona allora paludosa, dal principe collegava il castello cittadino con la residenza di caccia. L´idea di trasformare questa via in un largo viale fu su iniziativa del principe tedesco von Bismarck, che con la sua grande opera urbanistica cominciò nel 1880 la costruzione di un largo viale su esempio dei parigini Champs Elysèes. Con i suoi bei palazzi il viale si trasformò velocemente in importante e lussuoso centro commerciale con numerosi e famosi caffè, teatri, cabaret, Varietés e Cinema. Diventò un punto di incontro rinomato negli venti e trenta. Durante la seconda guerra mondiale fu seriamente danneggiato e con la divisione della città, a partire dal 1948, la zona intorno al Kurfürstendamm si configurò come il centro di Berlino Ovest dove vennero costruiti nuovi edifici, uffici, grandi magazzini. Kurfürstendamm assunse la funzione di "vetrina del capitalismo", contrapposta alla Berlino Est socialista. Con la costruzione del muro di berlino, , questa funzione venne a cessare. Dal 1990, con la caduta del muro, il Kurfürstendamm ha dovuto affrontare la concorrenza del centro storico Mitte, e in particolare della Friedrichstraße. Tuttavia, la presenza di numerose firme del mondo della moda, di alberghi di lusso e di nuovi complessi architettonici hanno permesso al viale di conservare il suo primato di prima strada commerciale berlinese. Il viale lungo 3,5 km, collega attualmente Breitscheidplatz a Rathenauplatz, attraversando i quartieri di Charlottenburg, Grunewald, Halensee e Wilmersdorf.
Riflettendo sull'argomento trattato è significativa la riproposizione del modello urbanistico ottocentesco nel contesto attuale che caratterizza i quartieri analizzati precedentemente, in forte contrapposizione con il tessuto urbano della Berlino di oggi, che al contrario è l'emblema dell'urbanistica contemporanea. Nasce spontaneo chiedersi il motivo ti tale ripresa nella ricostruzione della città.
Fonti principali: Guida all'architettura moderna,Berlino XIX e XX secolo; Berlino,la nuova architettura; sito internet architectur.net
Fin qui si è parlato di grandi edifici speciali, che hanno funzionato come punti di riferimento nella città industriale degli ultimi due secoli, e che ora ci preme conservare per non perdere gli effetti qualificanti della loro presenza. Diverso è il problema della città industriale stessa, caratterizzata da un dinamismo che esclude una conservazione generalizzata, come quella che si applica alla città pre-industriale. Per garantire in questo caso la continuità col passato occorre una gamma di metodi che vanno dalla conservazione alla modificazione e alla sostituzione, basati ugualmente sullo studio analitico dei tessuti urbani e sulla comprensione dei loro meccanismi di crescita. Nel caso della capitale tedesca si sostiene anzitutto l’opportunità di tutelare e restaurare con gli stessi metodi dei quartieri antichi, anche alcuni quartieri del tardo ‘800 e del primo ‘900; si riconoscono poi le forme urbane invarianti – la strada, la piazza d’isolato- che sono servita in passato a sostenere le trasformazioni periodiche degli edifici, e si propone di continuare questo processo, costruendo nuovi edifici sugli allineamenti del passato; infine, proseguendo queste esperienze, si scopre la soglia d’incompatibilità fra il vecchio o il nuovo tessuto, quando si esige una trasformazione funzionale troppo profonda: è il caso delle zone produttive obsolete da convertire a nuove funzioni residenziali e ricreative. Nessuno di questi trattamenti può essere proposto in forma esclusiva, e si comprende che ognuno va applicato a una singola porzione di città, per ottenere un’evoluzione continua dell’organismo urbano, rispettosa di tutte le fasi passate.
SUNG - BOLDRINI L’Ottocento è stato un secolo di grandi trasformazioni economiche, sociali e politiche, che hanno portato all’affermazione di nuove identità nazionali, del liberismo, del capitalismo, dello sviluppo urbano , della nascita degli ideali del socialismo. La rivoluzione industriale iniziata nella seconda metà del Settecento comincia a portare i suoi frutti in vari settori e la tecnologia si sviluppa enormemente. E’ il secolo del Romanticismo, che si configura come un complesso movimento politico, filosofico, artistico e culturale diffusosi in tutta Europa. L’ideologia romantica è il prodotto di una società in grave crisi economica e sociale, fortemente travagliata sia dai problemi derivanti dalla crescente industrializzazione, sia da quelli della restaurazione politica. La sensibilità romantica raggiunge il suo culmine attraverso i concetti di “sublime” e di “genio” che investiranno in grande misura le arti nonché la letteratura del periodo. In architettura il rigoroso stile neoclassico è affiancato da forme che si rifanno al linguaggio romanico e, soprattutto, a quello gotico, in accordo con lo spirito medievale riesumato dal romanticismo. Si impone l’”eclettismo storicistico”, in base al quale vari gusti possono essere simultaneamente presenti a giustificare il fatto di “manipolare” il preesistente più che creare nuovi linguaggi. Un importante fenomeno sociologico dipendente dall’affermazione dell’economia industriale è la forte crescita delle città , molto più forte che nei secoli precedenti. Interi quartieri ospitano masse di lavoratori provenienti dalla campagna ed ora occupati nelle fabbriche, mentre le classi borghesi tendono a riappropriarsi dei centri urbani. Si viene formando una nuova urbanistica nella quale assumono grande importanza le infrastrutture nonché la gestione urbana. Nascono i grandi piani urbanistici, primo tra i quali quello di Parigi, ad opera di Haussmann. Siamo nel secolo delle nuove architetture in ferro, nascono le stazioni e i palazzi delle esposizioni universali per dare impulso a industria e commercio.
A Berlino Karl Friedrich Schinkel è l’architetto che dà un’impronta alla città in questo periodo (dal 1810) e che ne disegna il piano regolatore (1817). La sua carriera di architetto di stato ha inizio con la nomina a consigliere alla sovrintendenza alle costruzioni (1810), poi ad assessore (1815) e a direttore (1830). Nell’ambito di tali funzioni svolge per oltre due decenni un’intensa attività per lo sviluppo edilizio di Berlino, promuovendo l’intervento dello stato per la conservazione degli edifici monumentali e la ristrutturazione dei musei della città. Il suo eclettismo( frutto di viaggi in Italia,dove si sente attratto dalle architetture medievali, e a Parigi, dove viene a contatto con l’architettura di ispirazione classica e razionalistica di Ledoux) lo porta a creare nel centro di Berlino numerosi monumenti in stili diversi, ma sempre ispirati al monumentalismo, in diretta sintonia con gli ideali della restaurazione prussiana. Schinkel sviluppa una sensibilità romantica nella rappresentazione del paesaggio e nella scelta degli elementi architettonici in esso inseriti. Le opere principali sono la Neue Wache, lo Schauspielhaus e l’Altes Museum (in forme neogreche); la Werdersche Kirche e il monumento ai caduti (in gotico); l’Accademia di Architettura (in neorinascimentale). Soluzioni stilistiche di carattere “funzionale” sono invece presenti nei magazzini della dogana e nelle spettacolari scalinate in struttura di ghisa di due palazzi sulla Wilhelmstrasse, riedificati per i due figli del re.
La Berlino ottocentesca doveva necessariamente porsi al centro dell’attenzione in un’Europa che stava ristrutturandosi nel suo complesso, e quindi il progetto della città doveva soddisfare le esigenze della casa reale più che quelle oggettive dei suoi abitanti.
Secondo me, hanno fatto bene a riprodurre il modello urbanistico ottocentesco nel contesto attuale perchè ai giorni d'oggi la città è moderna e ricca di innovazioni, quindi riportare costruzioni ottocentesche all' interno di essa dà un senso di austerità. Questi sono esempi e monumenti che raccontano il passato e per questo danno un' identità e una storia alla città.
Alberto ha detto... Secondo me è interessante come nel 800, questo piano è riuscito a risolvere i problemi di sovraffollamento della popolazione dovuto alla rivoluzione industriale,ma credo che ancor più originale e interessante sia la riorganizzazione attuata da Aldo Rossi,che grazie all'utilizzo di nuovi materiali è riuscito a dare a questi "casermoni" una reintepretazione in chiave moderna.
Credo che nella progettazione sia importante considerare tutti gli aspetti e le esigenze della città nel suo insieme. Alla fine dell'800 in Germania, il sovraffollamento dovuto sostanzialmente allo spostamento di popolazione dalla campagna alla città per lavorare nelle fabbriche, creò a Berlino una situazione contingente alla quale occorreva dare una risposta immediata. La scelta di costruire casermoni, fu indotta, sì dalla speculazione, ma sicuramente anche dall'urgenza di rispondere ai cambiamenti dell'epoca, dovuti anche alla formazione di nuove classi sociali. Quindi, nonostante numerosi impresari avessero avviato una feroce speculazione edilizia,in seguito al piano regolatore del 1862, grazie ad architetti come Aldo Rossi, oggi giorno per il visitatore di Berlino figura tra le voci di grandi interesse l'architettura. Dall'800 ad oggi Berlino è stata uno straordinario laboratorio di nuove idee e soluzioni nel campo dell'architettura e dell'urbanistica. Molte delle maggiori personalità vi hanno lasciato tracce del loro passaggio e, grazie al cielo, molto è sopravvissuto.
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RispondiEliminaURBANISTICA OTTOCENTESCA A BERLINO
RispondiEliminaA metà del XIV secolo l'avvio dell'industrializzazione provocò un drastico aumento della popolazione di Berlino: migliaia di persone si trasferirono nella capitale per andare a lavorare nelle fabbriche.
Berlino cominciò presto a essere sovraffollata; per porre rimedio alla carenza di case, migliorare canali ed altre infrastrutture nel 1862, venne creata una commissione che elaborò i progetti di un nuovo piano regolatore. Erano previsti due raccordi anulari attraversati da strade diagonali, che si irradiavano dal centro in tutte le direzioni, secondo uno schema a raggiera.
I terreni compresi tra le varie strade furono suddivisi in grandi lotti e venduti a speculatori e impresari. Questo piano regolatore conteneva solo indicazioni sugli allineamenti stradali, mentre per quanto riguarda le altezze degli edifici, i distacchi e i tipi edilizi, il riferimento era costituito del regolamento edilizio emanato nel 1853. Impresari privati, mossi dall'esigenza di guadagni a breve termine, approfittarono immediatamente di questa mancanza di regole. Il risultato del piano fu la proliferazione incontrollata di Mietskaserne, casermoni alti 4 o 5 piani costruiti intorno a una serie di cortili interni, spesso di un solo locale che erano disimpegnati come nelle caserme, da lunghi corridoi centrali senza illuminazione diretta. Per contrastare la speculazione edilizia, si stabilirono alcuni criteri correnti di occupazione del suolo. I cortili interni dovevano avere una dimensione minima di 5.60 m x 5,60 m, consentendo anche di adibire agli alloggi sottotetti e seminterrati e di realizzare abitazioni frammiste ad attività industriali,mentre l'altezza complessiva non poteva superare i 22m.
Agli inizi del 900 inizia un processo di riparazione urbana che porterà ad un passaggio dalla città caserma ad alta densità a modelli suburbani a bassa densità, come per esempio avviene nel caso dell'architetto Aldo Rossi che si è cimentato nella reinterpretazione di un intero isolato, il Quartiere Shutzenstrasse, situato nelle vicinanze della Friedrichstrasse. Si tratta di un grande blocco di 70 mila mq composto da uffici, negozi, abitazioni e giardini, delimitati da quattro strade ortogonali, antico retaggio del tessuto ottocentesco. Questo intervento ha rappresentato un efficace esempio sulla "continuità storica", in quanto l’intera proposta rappresenta passato-presente-futuro. È stato ottenuto restaurando e ricostruendo gran parte dei frammenti urbani preesistenti, integrando il fronte stradale tradizionale con elementi in ferro, vetro e altri materiali della moderna tecnologia. Rossi, adottando la tecnica del “collage edilizio”, si è rifatto al tipico blocco edilizio berlinese composto da un insieme di lotti accostati tra loro. L’intervento si compone di 12 edifici variopinti che utilizzano numerose citazioni dell'architettura storica, per creare l'impressione di un insieme sviluppatosi nel tempo. Il legame con la tradizione è evidenziato dalle proporzioni generali, dalle variegate forme delle coperture, dal movimento delle facciate che presentano aggetti, superfici arretrate, tetti a mansarda, torri. Le corti pedonali interne sono concepite come luogo di vita interna e come elemento di passaggio da un lato all’altro del blocco edilizio.
Un altro intervento attuato secondo il piano fu Kurfürstendamm, un viale creato nel XVI in una zona allora paludosa, dal principe collegava il castello cittadino con la residenza di caccia. L´idea di trasformare questa via in un largo viale fu su iniziativa del principe tedesco von Bismarck, che con la sua grande opera urbanistica cominciò nel 1880 la costruzione di un largo viale su esempio dei parigini Champs Elysèes. Con i suoi bei palazzi il viale si trasformò velocemente in importante e lussuoso centro commerciale con numerosi e famosi caffè, teatri, cabaret, Varietés e Cinema. Diventò un punto di incontro rinomato negli venti e trenta.
RispondiEliminaDurante la seconda guerra mondiale fu seriamente danneggiato e con la divisione della città, a partire dal 1948, la zona intorno al Kurfürstendamm si configurò come il centro di Berlino Ovest dove vennero costruiti nuovi edifici, uffici, grandi magazzini. Kurfürstendamm assunse la funzione di "vetrina del capitalismo", contrapposta alla Berlino Est socialista. Con la costruzione del muro di berlino, , questa funzione venne a cessare.
Dal 1990, con la caduta del muro, il Kurfürstendamm ha dovuto affrontare la concorrenza del centro storico Mitte, e in particolare della Friedrichstraße. Tuttavia, la presenza di numerose firme del mondo della moda, di alberghi di lusso e di nuovi complessi architettonici hanno permesso al viale di conservare il suo primato di prima strada commerciale berlinese. Il viale lungo 3,5 km, collega attualmente Breitscheidplatz a Rathenauplatz, attraversando i quartieri di Charlottenburg, Grunewald, Halensee e Wilmersdorf.
Riflettendo sull'argomento trattato è significativa la riproposizione del modello urbanistico ottocentesco nel contesto attuale che caratterizza i quartieri analizzati precedentemente, in forte contrapposizione con il tessuto urbano della Berlino di oggi, che al contrario è l'emblema dell'urbanistica contemporanea. Nasce spontaneo chiedersi il motivo ti tale ripresa nella ricostruzione della città.
Fonti principali: Guida all'architettura moderna,Berlino XIX e XX secolo; Berlino,la nuova architettura; sito internet architectur.net
Fin qui si è parlato di grandi edifici speciali, che hanno funzionato come punti di riferimento nella città industriale degli ultimi due secoli, e che ora ci preme conservare per non perdere gli effetti qualificanti della loro presenza. Diverso è il problema della città industriale stessa, caratterizzata da un dinamismo che esclude una conservazione generalizzata, come quella che si applica alla città pre-industriale. Per garantire in questo caso la continuità col passato occorre una gamma di metodi che vanno dalla conservazione alla modificazione e alla sostituzione, basati ugualmente sullo studio analitico dei tessuti urbani e sulla comprensione dei loro meccanismi di crescita.
RispondiEliminaNel caso della capitale tedesca si sostiene anzitutto l’opportunità di tutelare e restaurare con gli stessi metodi dei quartieri antichi, anche alcuni quartieri del tardo ‘800 e del primo ‘900; si riconoscono poi le forme urbane invarianti – la strada, la piazza d’isolato- che sono servita in passato a sostenere le trasformazioni periodiche degli edifici, e si propone di continuare questo processo, costruendo nuovi edifici sugli allineamenti del passato; infine, proseguendo queste esperienze, si scopre la soglia d’incompatibilità fra il vecchio o il nuovo tessuto, quando si esige una trasformazione funzionale troppo profonda: è il caso delle zone produttive obsolete da convertire a nuove funzioni residenziali e ricreative.
Nessuno di questi trattamenti può essere proposto in forma esclusiva, e si comprende che ognuno va applicato a una singola porzione di città, per ottenere un’evoluzione continua dell’organismo urbano, rispettosa di tutte le fasi passate.
SUNG - BOLDRINI
RispondiEliminaL’Ottocento è stato un secolo di grandi trasformazioni economiche, sociali e politiche, che hanno portato all’affermazione di nuove identità nazionali, del liberismo, del capitalismo, dello sviluppo urbano , della nascita degli ideali del socialismo. La rivoluzione industriale iniziata nella seconda metà del Settecento comincia a portare i suoi frutti in vari settori e la tecnologia si sviluppa enormemente.
E’ il secolo del Romanticismo, che si configura come un complesso movimento politico, filosofico, artistico e culturale diffusosi in tutta Europa. L’ideologia romantica è il prodotto di una società in grave crisi economica e sociale, fortemente travagliata sia dai problemi derivanti dalla crescente industrializzazione, sia da quelli della restaurazione politica. La sensibilità romantica raggiunge il suo culmine attraverso i concetti di “sublime” e di “genio” che investiranno in grande misura le arti nonché la letteratura del periodo.
In architettura il rigoroso stile neoclassico è affiancato da forme che si rifanno al linguaggio romanico e, soprattutto, a quello gotico, in accordo con lo spirito medievale riesumato dal romanticismo. Si impone l’”eclettismo storicistico”, in base al quale vari gusti possono essere simultaneamente presenti a giustificare il fatto di “manipolare” il preesistente più che creare nuovi linguaggi.
Un importante fenomeno sociologico dipendente dall’affermazione dell’economia industriale è la forte crescita delle città , molto più forte che nei secoli precedenti. Interi quartieri ospitano masse di lavoratori provenienti dalla campagna ed ora occupati nelle fabbriche, mentre le classi borghesi tendono a riappropriarsi dei centri urbani. Si viene formando una nuova urbanistica nella quale assumono grande importanza le infrastrutture nonché la gestione urbana. Nascono i grandi piani urbanistici, primo tra i quali quello di Parigi, ad opera di Haussmann. Siamo nel secolo delle nuove architetture in ferro, nascono le stazioni e i palazzi delle esposizioni universali per dare impulso a industria e commercio.
A Berlino Karl Friedrich Schinkel è l’architetto che dà un’impronta alla città in questo periodo (dal 1810) e che ne disegna il piano regolatore (1817). La sua carriera di architetto di stato ha inizio con la nomina a consigliere alla sovrintendenza alle costruzioni (1810), poi ad assessore (1815) e a direttore (1830). Nell’ambito di tali funzioni svolge per oltre due decenni un’intensa attività per lo sviluppo edilizio di Berlino, promuovendo l’intervento dello stato per la conservazione degli edifici monumentali e la ristrutturazione dei musei della città. Il suo eclettismo( frutto di viaggi in Italia,dove si sente attratto dalle architetture medievali, e a Parigi, dove viene a contatto con l’architettura di ispirazione classica e razionalistica di Ledoux) lo porta a creare nel centro di Berlino numerosi monumenti in stili diversi, ma sempre ispirati al monumentalismo, in diretta sintonia con gli ideali della restaurazione prussiana. Schinkel sviluppa una sensibilità romantica nella rappresentazione del paesaggio e nella scelta degli elementi architettonici in esso inseriti. Le opere principali sono la Neue Wache, lo Schauspielhaus e l’Altes Museum (in forme neogreche); la Werdersche Kirche e il monumento ai caduti (in gotico); l’Accademia di Architettura (in neorinascimentale).
Soluzioni stilistiche di carattere “funzionale” sono invece presenti nei magazzini della dogana e nelle spettacolari scalinate in struttura di ghisa di due palazzi sulla Wilhelmstrasse, riedificati per i due figli del re.
La Berlino ottocentesca doveva necessariamente porsi al centro dell’attenzione in un’Europa che stava ristrutturandosi nel suo complesso, e quindi il progetto della città doveva soddisfare le esigenze della casa reale più che quelle oggettive dei suoi abitanti.
Secondo me, hanno fatto bene a riprodurre il modello urbanistico ottocentesco nel contesto attuale perchè ai giorni d'oggi la città è moderna e ricca di innovazioni, quindi riportare costruzioni ottocentesche all' interno di essa dà un senso di austerità. Questi sono esempi e monumenti che raccontano il passato e per questo danno un' identità e una storia alla città.
RispondiEliminaAlberto ha detto...
RispondiEliminaSecondo me è interessante come nel 800, questo piano è riuscito a risolvere i problemi di sovraffollamento della popolazione dovuto alla rivoluzione industriale,ma credo che ancor più originale e interessante sia la riorganizzazione attuata da Aldo Rossi,che grazie all'utilizzo di nuovi materiali è riuscito a dare a questi "casermoni" una reintepretazione in chiave moderna.
Credo che nella progettazione sia importante considerare tutti gli aspetti e le esigenze della città nel suo insieme. Alla fine dell'800 in Germania, il sovraffollamento dovuto sostanzialmente allo spostamento di popolazione dalla campagna alla città per lavorare nelle fabbriche, creò a Berlino una situazione contingente alla quale occorreva dare una risposta immediata. La scelta di costruire casermoni, fu indotta, sì dalla speculazione, ma sicuramente anche dall'urgenza di rispondere ai cambiamenti dell'epoca, dovuti anche alla formazione di nuove classi sociali. Quindi, nonostante numerosi impresari avessero avviato una feroce speculazione edilizia,in seguito al piano regolatore del 1862, grazie ad architetti come Aldo Rossi, oggi giorno per il visitatore di Berlino figura tra le voci di grandi interesse l'architettura. Dall'800 ad oggi Berlino è stata uno straordinario laboratorio di nuove idee e soluzioni nel campo dell'architettura e dell'urbanistica. Molte delle maggiori personalità vi hanno lasciato tracce del loro passaggio e, grazie al cielo, molto è sopravvissuto.
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