martedì 11 maggio 2010

berlino URBANISTICA SETTECENTESCA

Piani urbanistici del settecento:
Under den Linden strasse,
Friederich strasse,
Mehring platz,
Leiptzer platz

Turchi
Vecchiarelli
Zhou
Degli Innocenti
Grassi
Cipriani
Corsini

8 commenti:

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  2. A partire dalla metà del XVIII sec, nuove ideologie penetrarono nelle maggiori corti d’Europa,
    orientate verso iniziative riformatrici di carattere politico-socio-economico.
    I primi interventi effettuati dai despoti illuminati, volgono al rinnovamento della dimora dei principi o dei grandi monumenti delle capitali. Gli stili affiancati all’ideologia del tempo che andranno ad influenzare le nuove architetture, sono il barocco ed il neoclassico che si vengono ad affermare rispettivamente nella prima e nella seconda metà del secolo.
    Le correnti di pensiero europee hanno in Germania il rappresentante più cospicuo in Federico II di Prussia, che intendeva rinnovare e riorganizzare la capitale.
    La Germania tra il XVII ed il XVIII sec. era una federazione costituita da piccoli stati politicamente deboli a ovest, ma molto più potenti nei territori del sud e dell’est.
    Gli inizi come capitale di Berlino risalgono ai primi anni del 1700 sotto Federico I, fino al 1670 la città non è stata che una delle Residenzstadt tedesche. La viabilità che fino a quel momento aveva visto come asse principale l’ Unter den Linden viene completata con la costruzione della Friedrichstraße perpendicolare al viale dei tigli, e di tre grandi piazze tra cui Leipziger Platz.
    Unter den Linden (Sotto i Tigli ) è un viale nel quartiere Mitte, ed è parte dell'asse Est-Ovest. Verso ovest prosegue con il nome di Straße des 17. Juni, verso est come Karl-Liebknecht-Straße. Il viale di tigli, piantato nel 1647 da Federico Guglielmo I, si estendeva dal castello, situato a Charlottenburg, fino alla porta della città: il collegamento venne ideato per mettere in relazione la residenza dell’imperatore con il parco di caccia in seguito divenuto Tiergarten. Esso unisce la Porta di Brandeburgo con la Museumsinsel, l'Isola dei Musei. Lungo il viale, durante i secoli, sono stati costruiti maestosi edifici barocchi, gran parte distrutti dalla Seconda Guerra Mondiale ed in seguito quasi tutti ricostruiti. Anche i tigli furono soggetto di modifiche radicali: Hitler li fece tagliare affinché la gente potesse guardarlo ed acclamarlo durante le parate. Sono poi stati ripiantati alla fine della guerra. All'altro capo di Unter den Linden c'è Alexander Platz caratterizzata da palazzoni in puro stile sovietico con sopra tutti la Torre televisiva.

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  3. La Friedrichstraße è la strada più lunga di Berlino situata nel quartiere di Mitte e Kreuzberg, aperta agli inizi del XVIII secolo come asse principale della nuova città di Friedrichstadt, perpendicolare all’ Unter den Linden e a Lieipziger Straße; attraversa in direzione nord-sud il centro della capitale da Oranienburger Tor a Mehringplatz. Nel XIX secolo divenne uno degli assi commerciali più trafficati di Berlino. I bombardamenti della Seconda guerra mondiale distrussero la maggior parte degli edifici situati su questa importante via di comunicazione. Dopo la costruzione del muro,essa venne divisa, interrompendo drasticamente la viabilità della città; il punto di passaggio tra la parte est sovietica e la parte ovest occupata dagli americani avveniva al Checkpoint Charlie, posizione militare di frontiera degli alleati. La parte sud che apparteneva alla Berlino Ovest fu ricostruita rapidamente, manifestando sul piano della qualità edilizia un forte regresso, desunto dalla costruzione di grandi edifici popolari di cemento.Mentre la parte nord appartenente alla Berlino est doveva diventare rappresentativa “a livello mondiale”, tuttavia i lavori procedettero a rilento. Nel 1989 con la caduta del muro e la riunificazione tedesca la strada tornò unita.
    Mehringplatz è una piazza situata nel quartiere di Kreuzberg, appartenente alla Berlino Ovest, realizzata nel 1734 come punto finale della Friedrichstraße; originariamente portava il nome di Rondell , e vi confluivano anche Lindenstraße e la Wilhelmstraße. Nello stesso anno fu realizzata anche un’altra piazza di rilievo al termine della Leipziger Staße: Leipziger Platz. Questa venne completamente distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e, nel 1947, fu ribattezzata con il nome attuale. Un nuovo progetto di ricostruzione della piazza fu elaborato nel 1962-63, volto a trasformare questo spazio pubblico in zona pedonale, deviando i tracciati della Lindenstraße e della Wilhelmstraße verso il Landwehrkanal. In seguito il progetto venne completato con due file di edifici concentrici di 4 piani. Il progetto è stato fortemente criticato, per il carattere suburbano e anonimo che ha snaturato una delle piazze più ricche di storia della città. Attualmente Mehringplatz costituisce un'area di forte disagio sociale.
    Leipziger Platz è uno spazio ottagonale situato nel quartiere di Mitte adiacente a Potsdamer Platz, costruito tra il 1732 e il 1738 su progetto di Philipp Gerlach. Inizialmente la piazza venne denominata Octogon e solo nel 1814 acquisì il nome attuale in memoria della battaglia di Lipsia. L’intorno della suddetta è occupato da edifici residenziali.
    L’illuminismo non si irradiò in modo omogeneo in ogni direzione. Fu piuttosto un fenomeno di formazione di nuovi atteggiamenti mentali, frutto di idee che dal mondo dei pensatori filtrarono e furono progressivamente accettate ad altri livelli, dove dovettero confrontarsi con le questioni pratiche della vita quotidiana, senza però prendere in considerazione spinte dai ceti inferiori. Secondo voi c’è concordanza tra la visione illuministica della vita e le scelte sul piano urbanistico e quindi sociale che si vennero sviluppando ad opera del monarca illuminato?

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  4. Testi di riferimento:“Storia dell’urbanistica- il Settecento” Paolo Sica, Editori Laterza; “Architettura del Settecento” John Summerson.
    Degli Innocenti, Turchi, Vecchiarelli

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  5. Berlino contesto fisico geografico politico, sociale, urbanistico, artistico e Architettonico del settecento.
    Berlino è situata nella regione geografica del Brandeburgo, in un'ampia valle di origine glaciale fra gli altipiani di Barnim e Teltow, orientata in senso est-ovest, il terreno è composto principalmente da materiale sabbioso, ghiaia e selci. Nacque probabilmente come borgo commerciale di origine slava nel XII secolo, in corrispondenza di un'isola della Sprea. Originariamente vi erano due città distinte: Berlino, ad est del fiume, e Cölln, sull'isola, che vennero riunite nel 1307. Nei secoli successivi, Berlino acquistò sempre più importanza fino ad essere nel 1701 capitale del regno di Prussia. Aspetti sociali (tradizione di tolleranza religiosa, conseguente massiccia immigrazione con una sempre maggior crescita della città) la popolazione di Berlino fu, fino alla guerra dei trent'anni, molto bassa, iniziò a crescere costantemente, superando i 100.000 abitanti intorno al 1740). Lo sviluppo della città settecentesca nei suoi connotati politico, sociale, urbanistico, artistico e Architettonico, è strettamente legata alle ideologie del suo re, che ricopriva in pratica il ruolo che in una città di oggi sarebbe di Sindaco e dei vari Ass.ri “urbanistica, sociale, cultura, polizia municipale, ecc”, accentrando su di se un immenso potere.

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  6. 1700-1713 nei primi anni del secolo Federico I di Hohenzollern riuscì ad incoronarsi "Re di Prussia” nel 1701 a Königsberg. Dopo l'incoronazione Federico impreziosì il palazzo, che era stato inizialmente concepito come una residenza estiva presso Berlino (Sommerhaus), fu ingrandito dall'architetto Eosander Von Göthe in un meraviglioso edificio. Dopo la morte della moglie nel 1705, Federico chiamò lo Schloss e la zona circostante Charlottenburg in sua memoria. Dal 1709 al 1712 furono aggiunti ulteriori edifici tra i quali le caratteristiche torrette e l'orangerie. Federico fu un buon patrocinatore delle arti, l'accademia del Künste a Berlino venne fondata da lui stesso nel 1696, come del resto l'Accademia Prussiana delle Scienze nel 1700, chiamò a Berlino lo scienziato Gottfried Leibniz, introdusse a Berlino l'architettura barocca, aprì l'Unter den Linden (un viale di tigli, esteso dal castello fino alla porta della città,) e destinò il Tiergarten a sua riserva di caccia. Nel 1709 ratificò l'unione, questa volta definitiva, delle città di Cölln, Friedrichswerder, Dorotheenstadt e Friedrichstadt a Berlino. L’assidua presenza militare in città favorì la nascita e lo sviluppo dell’industria “fabbrica di fucili”.
    1713-1740 Federico Guglielmo I di Hohenzollern, re di Prussia detto re soldato per l'impronta nettamente militarista della sua politica, in completo contrasto tra i caratteri del padre, rappresentativo e superiore, e quello della madre, artistica e filosofica, pose la propria figura al centro di tutte le attività dello stato, dando inizio ad un vero e proprio governo assolutista. Il suo programma di governo prevedeva di saldare i debiti accumulati dal padre, mantenne infatti solo sei dei ventiquattro castelli costruiti dal predecessore, mentre gli altri furono venduti. Fece fondere molte statue di bronzo per fabbricare dei cannoni, la cappella di corte venne sciolta, vennero venduti all'asta vini preziosi, mobili, oggetti d'oro e le colonie del Brandeburgo fondate dal suo predecessore ai Paesi Bassi, ottenendo nuove risorse per l'esercito. Le accademie ed i teatri vennero chiusi e questo provocò una fuga di artisti da Berlino. Tutto questo provocò una rovina pressoché totale delle residenze. Interessato invece dall'economia, si concentrò sulla promozione dell’industria tessile domestica, venne creato a Berlino un deposito generale per il prodotto filato che veniva quindi venduto all'ingrosso sul mercato internazionale, facendo sconfinare il prodotto dal semplice consumo locale. Sotto l'aspetto religioso, si prodigò a favore del pietismo. Per l'educazione fondo 1480 scuole di formazione al posto delle 320 scuole di villaggio che esistevano all'epoca del regno del padre Federico I. Il risultato del suo lavoro attirò l'impopolarità del popolo che si vedeva privato dello splendore acquisito in precedenza, ma allo stesso tempo il compiacimento per una maggiore fortificazione militare dello stato.

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  7. 1740 -1786 Federico II detto il grande, divenuto re, per quanto amico di filosofi e filosofo a sua volta, subordinò ogni convinzione personale alla ragion di stato. L'opera di Federico II fu assai rilevante, riaprì l'accademia delle scienze di Berlino, non tenne conto della nazionalità dei suoi collaboratori, bensì della loro capacità nelle tecniche, nelle scienze, nell'economia ed in tutte le attività necessarie ad uno Stato. Furono colonizzate nuove terre e furono introdotte coltivazioni più produttive, i grandi proprietari terrieri, conservarono intatto il loro potere sui contadini. Nel suo stato il 20% circa dei nobili erano agrari, e gestivano direttamente il proprio latifondo. Federico attuò una radicale separazione fra Stato e Chiesa. A causa dell’espansione economica della città, le antiche fortificazioni furono smantellate per fare spazio a delle piazze, come il Rondell (oggi Mehringplatz) davanti all'Hallesches Tor, l’Achteck ("ottagono", oggi Leipziger Platz) davanti alla Potsdamer Tor e il Karre ("quadrato", oggi Pariser Platz) davanti alla Porta di Brandeburgo. Così dal 1732 fu costruito un nuovo muro doganale (Akzisemauer) alto sei metri che abbracciava una parte più ampia di area urbana. Sotto la guida di Federico II Berlino diventa la città più importante della Prussia e polo culturale dell'illuminismo, dal 1750 al 1753 visse alla corte del re nel palazzo di Sanssouci, l’illuminista e filosofo francese Voltaire, attorno a lui sorsero circoli di scienza, letteratura nonché nuovi periodici. Fu quindi costruita in quest’epoca l’Opera a Unter den Linden, la cattedrale di Sant’Egidio e il palazzo del principe Enrico. Inoltre l’Unter den Linden fu trasformato in un elegante viale e costruito il parco del Tiergarten.
    1786 - Fine Sec. Federico Guglielmo II salì al trono e appena assunta la carica il nuovo re si fece molto amare dal popolo. Negli ultimi tempi del regno, infatti, il defunto sovrano aveva perso molto consenso. Federico Guglielmo II trasferì la residenza reale da Sanssouci di nuovo a Berlino, incontrando così l'entusiasmo dei berlinesi. Abolì quindi un'odiosa tassa ed elargì riconoscimenti e onorificenze, investì molto nell'arte (fu mecenate di Boccherini e Schadow) e nell'edilizia, fece erigere l’opera più famosa di Berlino la Porta di Brandeburgo dall’architetto Carl Gotthard Langhans. La figura storica di Federico Guglielmo II riporta un giudizio negativo, per le mancate riforme interne dopo la morte dello zio ( invecchiamento della classe dirigente amm.va e militare), la scarsa lungimiranza politica e militare nella guerra contro la Francia, va valutata positivamente l'espansione territoriale ottenuta con la seconda e terza spartizione della Polonia, e la riedificazione della città dopo l'incendio del 1787.
    Conclusione. Le ideologie di trasformazione della città, sotto il profilo politico-socio-economico e gli interventi effettuati dai suddetti sovrani “detti illuminati”, hanno mirato soprattutto al rinnovamento delle proprie residenze, dei grandi monumenti delle città, allo sviluppo commerciale culturale artistico e urbanistico con le nuove architetture, il barocco ed il neoclassico, che si vengono ad affermare rispettivamente nella prima e nella seconda metà del secolo, nella parte centrale del secolo si punta soprattutto alla militarizzazione.
    Testi di riferimento: Enciclopedia generale Zanichelli – Enciclopedia del Sapere – Vari dizionari
    Giovanni Mugnani – Fabio Consorti.
    Conosciuto il modo di governare dei sovrani del 700, e delle successive forme di governo, ci chiediamo :
    Il comune cittadino nel passato come ancora oggi Ha mai avuto la possibilità di pronunciare la sua opinione nella fase di programmazione per lo sviluppo della sulla sua città “ideale”? NO.

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  8. Secondo noi bisogna parlare di «eccezionalità» del caso di Berlino nel contesto europeo, in quanto in nessun’altra città del continente si sono presentate nel secondo dopoguerra e soprattutto dopo il crollo dei comunismi tante opportunità di sviluppo urbanistico. Berlino è stata dopo il novembre 1990, un cantiere ricco di opportunità per architetti e urbanisti, gli spazi di ricostruzione forse si sono anche troppo rapidamente esauriti in una pianificazione urbana determinata da colossali investimenti privati e pubblici nel settore immobiliare che, come criticano alcuni, non costituiscono una nuova identità nazionale.
    Anche altre grandi capitali europee si sono ridefinite negli ultimi decenni rispetto al loro passato storico, Londra che intende sostituire all’immagine di capitale di un impero quella di città multietnica e proiettata in un futuro di globalizzazione tecnologica e finanziaria, città di raccordo tra Occidente e paesi in via di sviluppo.
    E, ancora, in particolare Parigi voluta all’inizio degli anni ottanta come città dei grandi cantieri che intendeva riprendere riutilizzando gli spazi e gli edifici delle grandi esposizioni, con i musei, cittadelle della scienza, della tecnica e della musica, nuova biblioteca nazionale, il Grande Louvre, la supremazia di capitale culturale d’Europa.
    Pur avendo a disposizione grandi spazi e insiemi immobiliari da pianificare e da destinare a nuove funzioni, i casi di Londra e Parigi non possono eguagliare per estensione e soprattutto per ubicazione i vasti terreni resi liberi dall’unificazione di Berlino e dall’abbattimento progressivo del Muro.
    Terreni localizzati nel cuore storico della città, in quelle superfici rese «terra di nessuno» dai bombardamenti anglo-americani del 1944-45 e dalla successiva costruzione del Muro nel 1961. Questi quartieri periferici, immersi in parchi e affacciati su piccoli laghi, erano stati eletti a propria residenza dalla borghesia industriale e professionista al momento dello sviluppo di una rete ferroviaria metropolitana di superficie che la collegava rapidamente con il Mitte,il centro propulsore della città commerciale e finanziaria di inizio Novecento. Il passaggio simbolico tra le due città, quella sei-settecentesca e imperiale e quella novecentesca, era costituito dalla Porta di Brandeburgo, completata nel 1791, lungo quell’asse che prolungava l’Unter den Linden verso ovest, attraverso il grande parco cittadino del Tiergarten, la piazza che ospita l’obelisco alla vittoria sui francesi del 1870 sino all’area olimpionica voluta da Hitler nel 1936. Quest’asse era divenuto anche il cardine della Berlino del Terzo Reich, marmorea e monumentale, disegnata dall’architetto Albert Speer. Tale passaggio arioso e monumentale era stato chiuso nel secondo dopoguerra dalla costruzione del Muro. La Pariser Platz prospiciente la Porta di Brandeburgo – elegante piazza che completava il Viale sotto i tigli e preannunciava prospetticamente la Porta e il palazzo del Reichstag, con l’erezione del Muro era divenuta il cul-de-sac.
    In sintesi pensiamo che la 2^ guerra mondiale e successivamente l’erezione del muro, abbiano giovato involontariamente alla città di Berlino, conservando aree libere da destinare ad un sviluppo ideale della capitale tedesca.

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